Recensione critica di Francesca Mezzatesta storica e critica dell’Arte 

Posted on

L’Artista sarà presente con le sue opere dall’11 al 14 di Novembre ad Arte Padova 2022 

PAOLA D’ANTUONO

Nasce a Sassuolo e la sua formazione umanistica e artistica, è un unicum di settori dell’arte e spettacolo, che non è possibile scindere dalla sua vocazione e preparazione, che dal 2003 esprime attraverso la pittura.  Oltre lo studio della danza e l’amore per la musica. (soprattutto jazz che accompagna le sue ispirazioni mentre dipinge), Paola d’Antuono ha recitato anche in teatro e si è avvicinata all’arte pittorica frequentando un Atelier, sino a maturare tecnicamente e successivamente, quella che oggi rappresenta un importante espressione non solo per lei ma anche per il pubblico che visita le sue mostre in Gallerie e Musei prestigiosi internazionali.

Partendo da una tela di grandi dimensioni attribuisce “la personalità” di un colore per creare da esso una grande forza emotiva e una percezione sinestetica, che abbraccia tutti i sensi, recepiti anche da chi osserverà l’opera finita, lasciando ad ognuno di “ascoltare” le proprie emozioni e sensazioni (echi di fondali marini, profumi di salsedini, ma anche di linfa e rugiade sull’erba mattutina dei giardini tra i verdi e i rosa, il rosso che riscalda l’atmosfera, e l’oro divino tra i marroni della terra…mutando con i colori temperamenti e sentimenti,  cosi come per Friedrich  o Steiner ogni colore va associato ad un temperamento o è come “nucleo essenziale dello spirito umano”)   Essenze, che carezzano l’anima del fruitore delle sue opere, che attraverso i segni e i sogni, ascendenti cromatici, con il potere meraviglioso e intangibile di donare energia e consegnare allo sguardo uno scenario che va “oltre” le misure reali e induce ad un viaggio subconscio, talvolta anche parte di un estetica onirica   Saremo curiosi di immaginare l’artista movimenta la spatola sulla la superficie pittorica, dandone anche un volto all’essenza più misteriosa dell’anima. Un alchemico processo, quello dell’artista del modenese, che muta da tecnico un pensiero filosofico e lo riconsegna in pittura materica, ma resta impalpabile nel sogno di ognuno e che infondono serenità. Trame sinuose, che si abbracciano e intersecano, fluiscono e sovrappongono tono su tono nel prediligere i blu cobalto e le gamme degli azzurri, ma senza fermarsi a questi. Sebbene espressioni intimistiche, nelle sue opere attraversa anche teorie goethiane, il blu come un principio di oscurità e purezza e che ha due aspetti, se da una parte eccita dall’altro rilassa o Kandinskij,  che  sosteneva che “Il colore è un mezzo per esercitare un influsso diretto sull’anima, portala a vibrare come quando si tocca un tasto del pianoforte…” Ancora una volta il colore è associato alla musica”, in una composizione di segni dinamici, che si moltiplicano e risuonano di bellezza come “accordi/tonali. Forse rimembra anche Prèvert, che vedeva “i colori sono un faro di luce che spezza l’oscurità”. Linguaggi che ergono dall’inconscio, e pian piano compongono un mosaico, creando un dialogo verso sé stessi, e difatti l’artista stessa che è nella vita a stretto contatto con la psicologia e il dialogo, sostiene che se non si scende negli abissi di noi stessi, pur restando per un attimo in apnea, resteremo sulla superficie dell’acqua senza far mai far affiorare ciò che deve uscir fuori dal nostro “sub”!